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Ciclo di incontri L8sempre – Guerra sulla Pelle
2 Aprile 2017Non una di meno – 8 marzo 2017
4 Marzo 20178 MARZO 2017
L’Anpi di Martina Franca partecipa all’iniziativa “NON UNA DI MENO”.
Salone adiacente la chiesa di Cristo Re – Martina Franca
Ore 17.30
Invitiamo tutti a partecipare
Non mancate
PERCHÉ RESISTENZA È DONNA!
COMUNICATO STAMPA
In occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’Anpi di Martina Franca si schiera al fianco delle donne, partecipando all’iniziativa “Lottomarzo – Non una di meno”, promossa da CGIL, FILCTEM CGIL, FLC CGIL, Rompiamo il Silenzio, Amardown, Salam, Anpi, QuiD, Librierranti, Officine Dragare e l’Arcallegra.
Non solo l’8 marzo, ma in ogni momento dell’anno, tra le nostre battaglie, oltre al contrasto al revisionismo e al neofascismo, al sostegno alle politiche di accoglienza e integrazione degli immigrati, all’impegno per la Pace, alla riaffermazione del valore fondamentale del lavoro, c’è quella che ci vede in prima linea per il rafforzamento dei valori della Costituzione relativi alla donna e per la piena attuazione dell’Art. 3 della Costituzione.
Nel ricordare la lotta partigiana raramente si parla del ruolo delle donne e del loro contributo alla Resistenza. Anche per questo motivo si parla di “Resistenza taciuta”. In realtà, il contributo femminile alla Lotta di Liberazione è importante non solo numericamente, ma per le conseguenze, culturali e sociali prima e politiche poi, che ebbe.
L’impegno della donna nella guerra di Resistenza costituisce un passo decisivo sulla strada dell’emancipazione propria e di tutte le donne ed è la premessa per un successivo e forte impegno politico. Donne di valore, coraggio e intelligenza riescono a far capire agli uomini che inserirle nei processi democratici rappresenta un elemento fondamentale di sviluppo per un popolo. Purtroppo, però, la strada da fare è ancora lunga perché se un tempo il nemico era il fascista oppressore, oggi la resistenza delle donne in Italia è contro la violazione di quei diritti fondamentali che pensavamo già acquisiti. Ne sono un esempio la possibilità di poter abortire in qualsiasi struttura pubblica senza sentirsi colpevoli di un reato e tutelando la propria salute, visto il numero sempre maggiore di obiettori di coscienza, la protezione sicura da parte delle autorità competenti in caso di atti di violenza domestica e non, la parità di retribuzione e di incarico sui luoghi di lavoro e la libertà di poter essere se stesse senza diventare il bersaglio di pregiudizi duri a morire.
Così come sostenuto dalla Segreteria Nazionale, l’ANPI considera indispensabile una seria riflessione e una decisa capacità di reagire alla violenza maschile quale che sia la forma in cui si esprime. Ed è urgente una risposta istituzionale, politica, culturale e sociale per difendere la parità di genere, i diritti, la dignità, la vita di tutte e di tutti. È il grande tema della libertà e dell’uguaglianza, cioè l’anima stessa della Costituzione. È una questione di civiltà.
Antifascismo e Resistenza a Taranto – iniziativa su Pietro Carucci
1 Febbraio 2017Tratto dal libro “Da Martina Franca a Mauthausen. Diario del partigiano Gregorio” dell’autore Pietro Carucci con la prefazione di Armando Cossutta, edito dalla Nuova Editrice Apulia.
“Ci portarono in un ufficio e ci consegnarono una divisa di cotone a righe, un berretto, una giubba, un paio di mutande, un paio di pantaloni, ed un paio di zoccoletti in tela con suola in legno; niente calze né di estate che di inverno. Sulla mia divisa era cucito un numero 82.315. Quella piastrina la conservo ancora oggi. La si doveva portare legata al polso sinistro con un filo di ferro. Qualche mio compagno danaroso riuscì a corrompere uno dei kapò ed a farsi dare delle calde calze di lana per meglio superare i rigori invernali. Io non potei comprarmene e riportai un leggero stato di congelamento dei piedi, cosa che mi porto tuttora. Niente fazzoletti, niente asciugamani, la nostra divisa doveva servire a tutti i bisogni. Così iniziò la mia vita all’interno del lager , e quella di molti altri, con sulla giacca triangoli di diverso colore e segni di riconoscimento diversi a seconda della loro pericolosità nei confronti del nazismo.”
Antifascismo e Resistenza a Taranto e Provincia dal 1922 al 1946
– Iniziativa dedicata a Pietro CARUCCI –
Marcoledì 8 febbraio 2017 ore 10.30
aula magna IISS “Leonardo Da Vinci” – zona Pergolo – Martina Franca (TA)
* saluta: Prof.ssa Adele QUARANTA – Dirigente Scolastico IISS “Leonardo Da Vinci”
* introduce: Dott. Giuseppe STEA – Presidente ANPI Provincia di Taranto
* relaziona: Prof. Ferdinando DUBLA – Insegnante di Filosofia e Scienze Sociali
* testimonia: Prof.ssa Antonia CARUCCI – figlia di Pietro CARUCCI
* intervento musicale Gabriele GENTILE – violinista
* modera: Dott.ssa Monica MANCA – Presidente ANPI Martina Franca
TUTTA LA CITTADINANZA E’ INVITATA.
Presentazione del libro: “Farà Nebbia” – romanzo partigiano
20 Gennaio 2017Stefano Paolo GIUSSANI presenta il libro “FARA’ NEBBIA” – romanzo partigiano.
SABATO 28 GENNAIO 2017 ORE 18.00 presso la sede dell’ASSOCIAZIONE SINE CURA LAB – via Cavour, 16 Martina Franca (TA)
Introduce:
Alessandra MANCA (Sezione ANPI “fratelli CARUCCI”)
Dialoga con l’autore e legge alcuni brani scelti:
Luigi PIGNATELLI (Presidente ARCIGAY Taranto)
*** LA CITTADINANZA E’ INVITATA ***
Link dell’evento: l’evento su facebook
Vogliamo permettere che calpestino la Costituzione? NO
18 Novembre 2016L’ANPI contro ogni forma di apologia del fascismo
8 Giugno 2016si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando un’associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.
Chiunque, partecipando a pubbliche riunioni, compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista ovvero di organizzazioni naziste è punito con la pena della reclusione […]
Legge n. 645 del 1952
Ci si aspetta, dalle nuove generazioni, una conoscenza più fresca della storia del nostro Paese e delle tragedie non troppo lontane che i nostri padri e i nostri nonni hanno dovuto subire durante il ‘900.
Ci si aspetta da loro una coscienza più intransigente, perché con tutto l’entusiasmo e la vitalità dei 20 anni, dovrebbero costruire una società migliore, scongiurare il pericolo di nuovi totalitarismi, rinnovate discriminazioni, rinnovata violenza.
In conseguenza della vittoria della lista di centro-destra “Avanti Locorotondo” (che ha portato alla rielezione del sindaco Tommaso Scatigna) viene postata su facebook una foto nella quale un gruppo di giovani persone sorride in camera, tra il saluto romano di alcuni.
Che questi giovani fossero i supporters dei candidati della lista rende il gesto ancora più grave: non c’è ironia che tenga se un gruppo di attivisti politici trova liberatorio fare il saluto romano per un successo sudato.
A poco valgono le dichiarazioni dei neo-eletti consiglieri comunali Ermelinda Prete e Paolo Giacovelli (presenti nella foto) che si limitano a dissociarsi sostenendo che “non rientra nelle intenzioni di nessuno di noi […] la volontà di offendere supremi principi costituzionali”.
Parole troppo deboli per due rappresentanti istituzionali di una città che ha già dovuto subire l’onta della presenza del circolo “Benito Mussolini”, chiuso forzatamente dopo l’affissione di manifesti commemorativi del duce in occasione del 25 aprile 2010 (sessantacinquesimo anniversario della Liberazione d’Italia).
Martina Franca, 08/06/2016
Sezione ANPI “Fratelli Angelo, Pietro e Sebastiano CARUCCI – Partigiani” di Martina Franca
Uniamoci il 2 giugno: in piazza per la Festa della Repubblica e per difendere la Costituzione
28 Maggio 2016“In questa costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato. Tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre glorie son tutti sfociati in questi articoli. E a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane.” (Piero Calamandrei)
Gli attacchi dell’ultimo periodo nei confronti dell’ANPI e di quanti, con la loro lotta, hanno portato l’Italia ad avere una delle carte costituzionali più belle al mondo sanno molto di provocazione e sono la dimostrazione di come, mai come adesso, uno strumento di alta democrazia, quale il referendum, venga utilizzato per soddisfare ambizioni personali e di protagonismo.
L’ANPI, però, stando a quanto emerso nell’Assemblea nazionale del 21 gennaio scorso, «non è interessata – nel caso particolare delle riforme – ai problemi più specificamente “politici” (il “plebiscito”, la tenuta e le sorti del Governo, etc.); per la nostra Associazione il tema è solo quello dell’intransigente difesa della Costituzione da ogni “stravolgimento” che rimetta in discussione le linee portanti (anche della seconda parte) ed i valori di fondo». Inoltre, «considera la Riforma del Senato e la legge elettorale, così come approvate dal Parlamento, un vulnus al sistema democratico di rappresentanza ed ai diritti dei cittadini, in sostanza una riduzione degli spazi di democrazia».
Per noi, quindi, è un dovere morale ascoltare “le voci lontane” di cui parlava Calamandrei e difendere questa Costituzione scritta con il sangue ed il dolore di molti giovani caduti combattendo, torturati, fucilati ed impiccati ed è per questo motivo che, oltre a respingere gli sterili tentativi di discriminazioni fra i partigiani e gli altrettanto vergognosi avvicinamenti ad organizzazioni di stampo fascista, ribadiamo con forza che la nostra battaglia per il NO è appena iniziata.
In particolare, a Martina Franca tutto è iniziato esattamente il 5 marzo 2016 con la costituzione delComitato cittadino di Martina Franca contro la Riforma Costituzionale e contro l’Italicum, promossa dal Comitato Direttivo della Sezione Anpi di Martina Franca “Fratelli Angelo, Pietro e Sebastiano Carucci – Partigiani”.
Il Comitato ha sposato e fatto propri gli obiettivi definiti dal Coordinamento Democrazia Costituzionale Nazionale, “di difendere e valorizzare i principi della democrazia della nostra Costituzione nata dalla Resistenza, operando per attivare l’opinione pubblica, largamente inconsapevole del significato e dei contenuti del processo di riforme istituzionali in atto, e per promuovere un dibattito politico che consenta la partecipazione di tutti i cittadini e faccia avanzare la consapevolezza della posta in gioco per gli anni futuri”.
Pur lavorando in piena autonomia e con libertà di azione e di giudizio, il Comitato opererà in sinergia con le indicazioni del Coordinamento Nazionale, per favorire la collaborazione con altre realtà locali, per sensibilizzare ed informare la cittadinanza sui contenuti dei provvedimenti di cui si chiederà l’abrogazione e per contribuire alla raccolta delle firme per i due referendum abrogativi delle legge elettorale “Italicum” e per quello confermativo della riforma costituzionale.
In questo clima di campagna referendaria, si comunica che giovedì 2 giugno 2016, in occasione della Festa della Repubblica Italiana e a 70 anni di distanza da un altro importantissimo referendum che vide protagoniste anche le donne, il Comitato organizza in Piazza Maria Immacolata, a Martina Franca, il mattino dalle 11.00 alle 13.00 ed il pomeriggio dalle 17.00 alle 20.00, un banchetto per la raccolta delle firme.
Sarà l’occasione, per chiunque ne condivida scopi e contenuti, per aderire al Comitato e, avendo appreso con piacere dagli organi di stampa che un gruppo di cittadini si sta organizzando spontaneamente per promuovere iniziative con propositi analoghi, invitiamo a non disperdere le forze e ad organizzare al meglio e nella maniera il più possibile inclusiva una campagna referendaria, che si è già dimostrata molto complicata vista la disparità delle forze in campo.
Lavoriamo insieme per una nuova stagione di riappropriazione della sovranità da parte del popolo unito!
Per aderire al Comitato e per ricevere informazioni:
Facebook: Comitato contro la Riforma Costituzionale e l’Italicum – Martina Franca
E-mail: democraziacostituzionalemf@gmail.com
Martina Franca, 25/05/2016
Sezione ANPI “Fratelli Angelo, Pietro e Sebastiano CARUCCI – Partigiani” di Martina Franca
Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano
30 Aprile 2016Dopo un 25 Aprile decisamente movimentato e che sarà difficilmente dimenticato, almeno a livello locale, riteniamo opportuno esprimere le nostre considerazioni finali.
Una vicenda che sembrava dovesse concludersi solo con la pubblicazione del comunicato a firma ANPI e Arcigay ha espresso nel suo prosieguo un incredibile spirito di solidarietà, tenuto conto che alle forze iniziali se ne sono aggiunte molte altre quali: Ass. Terra Terra, testata giornalistica MartinaNews, Ass. “Sud Est Donne” Centro Antiviolenza “Rompiamo il Silenzio”, Ass. “Dragare”, Sinistra Ecologia e Libertà – Sinistra Italiana, CGIL, Partito Comunista d’Italia – sezione “Antonio Gramsci”, Partito Democratico, Circolo Socialista e libertario “G. Fanelli e l’Ass. Martina Tre.
Tutto ciò, evidentemente, a conferma della validità della nostra contestazione iniziale. Malgrado tale ampia partecipazione, l’Amministrazione comunale di Martina Franca ha ignorato i diversi appelli, compreso quello dello scrittore Donato Carrisi, a fare un passo indietro e a revocare il patrocinio e l’utilizzo della sala consiliare, permettendo lo svolgimento di un convegno di stampo omofobo.
Alla luce di questo silenzio istituzionale e della delibera di patrocinio adottata il 21 Aprile 2016 (successiva al comunicato de quo), come ANPI ci siamo sentiti in dovere di interrompere, con effetto immediato, qualsiasi tipo di collaborazione con l’Amministrazione Comunale e di revocare il nostro patrocinio, concesso per l’iniziativa della mattina del 25 Aprile.
Il nostro programma ha subìto, quindi, delle modifiche e, oltre alle iniziative previste inizialmente solo nel pomeriggio, si è proceduto nella mattinata alla deposizione di fiori sul cippo commemorativo dei caduti nella Resistenza, profanato da parte di ignoti con della vernice rosa la notte precedente. Nell’occasione, ai partecipanti è stato consegnato un triangolo rosa da apporre sul petto, segno di riconoscimento degli omosessuali nei campi di concentramento nazisti. Nel pomeriggio, invece, quella che sarebbe dovuta essere una iniziativa propria dell’ANPI, si è trasformata in un momento di ampia partecipazione democratica, sollecitata da un appello firmato da tutte le forze sostenitrici.
Dall’interessante e coinvolgente dibattito, che ha visto anche la partecipazione di singoli cittadini, è emersa la volontà di presenziare al convegno contestato per far sentire la nostra voce e ribadire che il 25 Aprile non può essere macchiato da iniziative che, sfruttando i bambini, veicolano paure e discriminazioni. Poiché in quel momento registravamo la presenza di un invasore in quella che è la casa comune di tutti i cittadini, il miglior modo di contestare pacificamente quanto avveniva ci è sembrato quello di cantare “Bella Ciao”, esponendo il Tricolore.
E’ quello stesso Tricolore che avremmo voluto proteggesse e abbracciasse Francesco P., un giovane di 24 anni vigliaccamente aggredito a Manduria, per il solo fatto di essere omosessuale, proprio la sera del 25 Aprile. Le varie ferite riportate guariranno nel tempo, ma l’indifferenza di chi ha assistito alla violenza senza proteggere Francesco ha generato una cicatrice e quella purtroppo resterà. Se solo qualcuno avesse provato empatia per quel ragazzo in quel momento, il peso delle offese e della violenza ricevuta si sarebbe ridotto, facendo sentire meno solo Francesco e il 25 Aprile si sarebbe riappropriato del suo significato storico, così commemorando degnamente quanti hanno perso la vita per la nostra Libertà e per l’abolizione di ogni forma di discriminazione.
A distanza di 71 anni, a dispetto di chi si lascia travolgere dal propagarsi di questi fenomeni carichi di odio e intolleranza, noi non siamo rimasti a guardare, anche per Francesco, e riteniamo di aver scritto in questa vicenda una nuova pagina di Resistenza civile, dove il perseguimento dello stesso obiettivo, unico antidoto all’indifferenza di gramsciana memoria, ci ha resi vivi e, quindi, Partigiani!!!